Il Pio Monte della Misericordia a Napoli è un posto molto bello per tante ragioni : e non solo perchè è la “casa” della bellissima e celeberrima tela di Caravaggio Le Sette Opere di Misericordia. Una bella mostra di arte contemporanea arriva adesso a far compagnia a questo lavoro sublime, con un incontro tra antico e contemporaneo davvero ben riuscito.
Cominciamo con un pò di coordinate. Il Pio Monte è un’ istituzione laica e benemerita che da quattro secoli aiuta le persone in difficoltà in molti modi: dal dare in affitto a prezzi contenuti appartamenti nel centro della città con il fine di permettere alla gente meno abbiente di continuare a viverci ( come sarebbe bello e utile avere un’istituzione del genere nella nostra povera Firenze…) al mantenere un poliambulatorio dentistico, asili e altre strutture pensate per dare una mano ai meno fortunati.
La sua sede è in un bel palazzo seicentesco costruito apposta, affacciato su Via dei Tribunali – vale a dire in una zona centralissima e trafficatissima, piena di vita. La sua architettura è sobria e di stampo completamente laico e per questo la piccola chiesa con il dipinto di Caravaggio non è immediatamente apparente dalla strada. E’ un luogo speciale.
La chiesa è uno spazio a pianta ottogonale, di gusto ovviamente barocco ma senza eccessi, con sette cappelle: quella che si apre davanti alla porta di ingresso ospita da quattro secoli il lavoro di Caravaggio, in situ da allora come e dove lo pensò l’artista. E già questo di per sè fa bene al cuore; in più, proprio qui la direzione del Pio Monte ha deciso di ospitare sette lavori di arte contemporanea creati apposta da sette artisti di chiara fama. Sette Opere PER la Misericordia è il titolo della seconda “puntata” di questa bella idea, una mostra che rimane aperta sino al 24 agosto.
Che cosa è la misericordia oggi, un concetto fuori tempo o la base di una società civile? Le sette opere di misericordia corporale dipinte da Caravaggio sono: dar da mangiare agli affamati, da bere agli assetati, vestire gli ignudi, alloggiare i pellegrini, visitare gli infermi, e i carcerati, seppellire i morti. I sette artisti contemporanei che hanno donato i loro lavori ispirati a questi temi sono Mimmo Paladino, Salvino Campos, Joseph Kosuth, Jannis Kounellis, Giulia Piscitelli, Giberto Zorio e Franz West ( che è morto da poco, ma la Fondazione a lui intitolata ha onorato l’impegno che aveva già preso ).
La contrapposizione delle opere antiche e quelle moderne è aperta, stimolante, e anche l’allestimento è bello e semplice. Il lavoro di Kounellis è una croce di scarpe: posata per terra, fa pensare a tutti i clandestini, ai migranti, ai “poveri cristi in croce” che arrivano qui senza nulla.
Quello di Giulia Piscitelli, giovane artista napoletana, è composto da due materassi arrotolati e sigillati: raccontano con sintesi fulminea di miseria e di accoglienza.
La “Luce della Misericordia” di Zorio, sospesa a mezz’aria, è un “gonfalone” realizzato con chiodi di ferro puntati in croce su una pelle di animale che fa pensare alla sofferenza e alla speranza; e mentre Paladino illustra in maniera più classica, come dice il titolo “la quarta opera di misericordia”, cioè accogliere i pellegrini, Franz West ha scelto lo stesso tema: la sua seggiolina simboleggia, ma in maniera molto pratica, il riposo offerto ai pellegrini, ai migranti in transito, a chiunque sia stanco: tutti ci si possono sedere.
I lavori rimarranno inalienabili nella collezione permanente, andando ad aggiungersi alla notevole quadreria ospitata al piano nobile, che è frutto di donazioni e commissioni accumulatesi nel corso dei quattro secoli di vita dell’istituzione.
La cosa più bella di tutte poi è che si è creata una bella sinergia tra il Pio Monte della Misericordia, l’Accademia di Belle Arti di Napoli e il Circolo Artistico Politecnico, e che sono state create quattro borse di studio destinate a giovani artisti locali, allievi dell’Accademia di Belle Arti di Napoli. I loro lavori sul tema della misericordia sono esposti in un’altra mostra al museo Giuseppe Caravita Principe di Sirignano ( presso l’Associazione “Circolo Artistico Politecnico” in piazza Trieste e Trento n°48, Napoli.)
Par di sognare, diciamo la verità. Tutti abbiamo da imparare da questa operazione napoletana che, come dicono gli stessi organizzatori, è ispirata dal principio che “dal bello nasce il bene”: il bello, l’arte, sono non solo utili ma fondamentali. Oggi, come sempre, ne abbiamo bisogno come del pane. Lo ricorda a tutti il Pio Monte di Napoli.
Il Pio Monte è in via dei Tribunali, 253, visite 9-14, ingresso 6 euro; il progetto è stato ideato da Maria Grazia Leonetti, il curatore è Mario Codognato,il catalogo è di arte’ m. Maggiori informazioni qui
http://www.margheritaabbozzo.com
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